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Onda su onda: call for contributions per il XV SIMposio

OCCHIO ALLA DATA: abbiamo prorogato la scadenza dell’invio delle proposte al 3 marzo, pertanto non fa fede quanto riportato nel .pdf allegato.

Ascolta l’intervento di Ilenia Rossini alla trasmissione Sapienza clandestina di Radio Ondarossa:

L’Onda: come raccontarla?

Proponente/coordinatrice: Ilenia Rossini

Scadenza: 3 marzo 2019
Contatto: ilenia.rossini1985 [@] gmail.com
[icon name=”file-pdf-o” class=”” unprefixed_class=””] Scarica il pdf qua

«Ma i book bloc ce l’avevamo durante l’Onda o nel 2010?» è una delle tante domande che – a un decennio di distanza dall’inizio dell’ultimo grande movimento studentesco di protesta – si ricorrono nella mente dei/delle militanti di allora, che solo con difficoltà riescono a distinguere e collocare cronologicamente gli eventi succedutisi in un triennio di mobilitazione quasi continua.

Nell’ottobre 2008, infatti, iniziava la cosiddetta “Onda”, un movimento che – attorno all’iniziale protesta contro i tagli all’istruzione – riuscì a mobilitare per mesi studenti e studentesse medi/e e universitari/e, insegnanti, ricercatori/trici, militanti, collettivi e mondo della cultura. Si trattò – almeno a oggi – dell’ultimo movimento di conflitto e di politicizzazione di massa su scala nazionale, che affermava ancora – carico dell’ottimismo della volontà – che «noi la crisi non la paghiamo», prima che l’etica dei sacrifici e il realismo capitalista si affermassero in maniera trasversale nel paese.

Book bloc, Roma, 14 dicembre 2010. Credits: https://www.flickr.com/photos/gigiomc/5263934694/in/photostream/

Bandendo ogni tentazione apologetica o nostalgica, a dieci anni di distanza ci sembra necessario interrogarsi sulla forza, sui limiti e sull’eredità di quel movimento anche attraverso le lenti della storiografia e delle scienze sociali. Il problema principale – di questo come di tutti i movimenti dalla fine degli anni ’90 in poi – è quello delle fonti: nel 2008-2010 Indymedia non esisteva già più (anche se era ancora online), le comunicazioni avvenivano attraverso mailing list, molti dei siti e dei blog di allora non sono più online e in pochi/e hanno conservato copie di volantini, comunicati e manifesti.

L’intento di questa call for contributions è, dunque, quello di riunire un gruppo di persone interessate a costruire un dialogo sull’Onda e sul suo racconto per il SIMposio di storia della conflittualità sociale, organizzato dall’associazione Storie in movimento (SIM), che si terrà tra il 25 e il 28 luglio 2019 presso l’isola Polvese (lago Trasimeno, Perugia). Dal 2005, infatti, SIM promuove ogni anno una quattro giorni di dibattiti sui temi legati alla conflittualità sociale, che hanno visto ogni anno la partecipazione di decine di persone, facendone uno spazio di incontro e di discussione tra studiosi di diverse discipline, militanti politici e artisti.

All’interno dell’associazione SIM e della rivista che pubblica, «Zapruder», lo stretto legame tra interessi di ricerca e la militanza nei movimenti è da sempre considerato come il terreno privilegiato da cui partire per esplorare e sperimentare nuove prospettive teoriche e metodologiche, in modo da non ridurre la storia al racconto scritto delle cose “così come sono accadute” o a una cronologia inerte.

Per questo pensiamo che anche il racconto dell’Onda, almeno al momento, possa e debba partire da noi, cioè da coloro che presero parte alle mobilitazioni e che oggi non sono solo testimoni e conservatori di materiale archivistico ma, spesso, ancora militanti e in molti casi ricercatori e ricercatrici che si occupano proprio di movimenti e conflittualità sociale, forse perché influenzati/e – e sicuramente arricchiti/e – dall’esperienza vissuta durante il periodo degli studi universitari.

E non è probabilmente un caso se appelli a ricostruire una memoria e un racconto dell’Onda a partire dalla raccolta delle fonti che abbiamo in nostro possesso siano partiti proprio da due esperienze che nascono e crescono nei movimenti: il progetto politico-editoriale dinamopress.it e l’Archivio dei movimenti sociali “14 dicembre” di Torino. Proprio dagli interrogativi che entrambi sono posti sull’Onda e sul modo di raccontarla abbiamo deciso di partire per costruire il dialogo per il Simposio 2019, chiedendo a entrambe le esperienze di prendervi parte.

Questo passaggio contiene, però, un limite: nonostante la rottura successiva (2011), entrambe le esperienze si muovevano nel triennio 2008-2010 nell’ambito della rete Uniriot (in una sintesi estrema e superficiale, si possono ricondurre ad Anomalia Sapienza-Roma e al Collettivo universitario autonomo di Torino) e, dunque, facevano parte dello stesso ambito di elaborazione teorica e politica, che non era tuttavia l’unico. Quest’appello è quindi diretto in primo luogo a cercare contributi e riflessioni provenienti da altre aree politiche e geografiche (magari più periferiche di Roma e Torino) e da altri settori di ricerca che potranno concorrere a una prima ricognizione degli elementi che abbiamo per tentare di costruire una storia corale e collettiva. Non una storia e una memoria monolitiche e “ufficiali”, ma un racconto – anche contraddittorio o conflittuale – in cui tuttavia il centro sia costituito dal Movimento stesso.

Per questo invitiamo tutte le interessate e tutti gli interessati a proporre per il dialogo del SIMposio 2019 una riflessione o uno spunto di dibattito o a condividere materiale scritto, fotografico (che potrà essere esposto) o audiovisivo (che potrà essere proiettato) a contattarci all’indirizzo ilenia.rossini1985 [@] gmail.com entro il 3 marzo 2019. Il programma definitivo del SIMposio 2019 uscirà entro il mese di aprile.

Ricordiamo che la politica del SIMposio prevede che ciascuno contribuisca alle spese di iscrizione, pasti ed eventuale pernottamento secondo le proprie possibilità: è però prevista la possibilità di ricevere di borse che coprono circa 2/3 delle spese per tutti e tutte coloro che, percependo redditi bassi, parteciperanno a tutte e quattro le giornate del SIMposio.

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