Indice n. 4 – mag-ago 2004
EDITORIALE
- Carmelo Adagio e Chiara Giorgi, Credere, gareggiare, combattere
ZOOM: IDENTITÀ IN GIOCO. SPORT E SOCIETÀ IN ETÀ CONTEMPORANEA
- Angela Teja, Ondina e le altre. Le italiane “olimpiche” durante il fascismo
- Catia Papa, Borghesi in divisa. Sport e nazione nell’Italia liberale
- Martino Albonetti, La mischia infranta. Sport e apartheid in Sudafrica
- Marco Cipolloni, Le due Spagne ricucite nel cuoio. Barcellona e Real Madrid: anatomia di un mito
LE IMMAGINI
- Andrea Baravelli, Parate di classe. Giovani comunisti a Bologna fra manifestazioni di partito e attività sportiva
SCHEGGE
- Andrea Del Vanga, Black basket. La fine della segregazione nella pallacanestro statunitense
- Fabien Archambault, Il controllo del pallone. Le associazioni calcistiche cattoliche nell’Italia del secondo dopoguerra
- Lucio Niccolai, Il «sangue dimenticato» di una strage operaia. Storia e memoria dell’eccidio di Niccioleta (13-14 giugno 1944)
IN CANTIERE
- Andrea Bellucci, L’ascesa di un partito armato. Squadrismo fascista e istituzioni a Montelupo fiorentino
- Davide Spagnoli, A scuola di Maquis. I comunisti italiani in Francia dal fascismo alla Resistenza
VOCI
- Paolo Sollier, In campo a sinistra. Intervista su calcio e impegno politico-sociale nell’Italia degli anni settanta (a cura di Corrado Sannucci)
ALTRE NARRAZIONI
- Marco Baliani, Una generazione lacerata. Intervista sullo spettacolo Corpo di stato. Il delitto Moro (a cura di Margherita Becchetti)
- Franco Quercioli, Quando non successe un Quarantotto. Il luglio di Bartali e Togliatti
ARCHIVI
- Paolo Mencarelli, Resistenza continua. Il fondo di Angiolo Gracci a Firenze
- Roberto Niccolai, Carte di movimento. Il Centro di documentazione di Pistoia
LA STORIA AL LAVORO
INTERVENTI
- Eros Francescangeli e Laura Schettini, Le parole per dirlo. Considerazioni sull’uso ideologico di alcune categorie nello studio degli anni settanta
- Marco Pellegrini, In principio fu La seconda volta. Le storie della conflittualità armata in Italia al cinema e in Tv tra banalizzazione e uso politico