L’integrazione europea senza retorica
Posted in: Dicono di noiLorenzo Ferrari ha recensito “Finis Europae” («Zapruder» 51) sulle pagine de «il manifesto». Buona lettura!
Lorenzo Ferrari ha recensito “Finis Europae” («Zapruder» 51) sulle pagine de «il manifesto». Buona lettura!
Bolognese era l’ultimo appuntamento previsto e da Bologna ripartiamo ad andare in giro per discutere a partire da “Finis Europae”, il n. 51 di «Zapruder».
La pandemia si è innestata su contraddizioni già esistenti, acutizzandole e rendendole più visibili. Una di queste è il ruolo ambivalente dell’Unione europea, sempre tesa fra una retorica di unitarietà e solidarietà e le logiche commerciali che l’hanno fatta nascere.
Finis Europae mira a sviluppare una narrazione alternativa della storia della “costruzione europea”, insistendo su un arco cronologico che consenta di individuare i trend di lungo periodo che hanno informato la realizzazione del progetto comunitario.
Finis Europae mira a sviluppare una narrazione alternativa della storia della “costruzione europea”, insistendo su un arco cronologico che consenta di individuare i trend di lungo periodo che hanno informato la realizzazione del progetto comunitario.
La geografia dello spazio europeo è caratterizzata da una molteplicità di hotspot, luoghi di confinamento e controllo ma anche di lotte e pratiche collettive di solidarietà.
Dal mese scorso cresce la protesta dei pastori sardi contro il ribasso del prezzo del latte. Al di là della soluzione immediata, che dipende dall’esito dell’incontro del 7 marzo, è chiaro che bisogna ripensare la “monocultura del pecorino romano”. Abbiamo chiesto a Michele Nori un commento sulle radici lunghe di questa specializzazione produttiva.
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