Sembrava fosse cosa viva: Zapruder 65 in tour
Posted in: IniziativeIniziano le presentazioni del numero 65 di «Zapruder» che riapre il confronto sui conflitti e le resistenze al cambiamento tecnologico… non perderle!
Iniziano le presentazioni del numero 65 di «Zapruder» che riapre il confronto sui conflitti e le resistenze al cambiamento tecnologico… non perderle!
Il numero 65 «Zapruder» si concentra sul conflitto fra capitale e lavoro, visto attraverso la relazione che lavoratori e lavoratrici intrattengono con le tecniche utilizzate nel processo produttivo. Se all’interno di una società capitalistica, le macchine non possono che essere concepite e sfruttate in funzione del profitto, investirle di conflittualità per organizzarne un controllo dal basso potrebbe riorientare la tecnica verso un fine diametralmente opposto.
Il numero 65 «Zapruder» si concentra sul conflitto fra capitale e lavoro, visto attraverso la relazione che lavoratori e lavoratrici intrattengono con le tecniche utilizzate nel processo produttivo. Se all’interno di una società capitalistica, le macchine non possono che essere concepite e sfruttate in funzione del profitto, investirle di conflittualità per organizzarne un controllo dal basso potrebbe riorientare la tecnica verso un fine diametralmente opposto.
Da oggi puoi scaricare e leggere gratis “Ambienti ostili”, il numero 58 di «Zapruder»… buona lettura!
È aperta la call per il n. 65 di «Zapruder» (set-dic 2024) su cambiamenti tecnologici e resistenze (in italiano, francese e inglese). Scade il 31 luglio 2023.
Si è appena conclusa a Kassel, in Germania, documenta 15, uno degli appuntamenti più importanti per l’arte contemporanea. Quest’anno teatro di uno scontro politico durissimo, dove il passato e il presente sono entrati in urto facendo apparire la profondità delle ferite lasciate da colonialismo, capitalismo e patriarcato.
A partire dall’ecologia politica, ci siamo interrogati sulla pandemia entro la cornice più ampia costituita dalla relazione dialettica tra l’essere umano e il territorio in cui vive, in una considerazione sistemica del rapporto tra ambiente e salute. Presentiamo episodi di conflitto sociale che, in maniera più o meno intensa ed esplicita, tematizzano la questione ambientale tenendo conto della «grande accelerazione» dell’influenza dell’essere umano sulla biosfera avvenuta soprattutto a partire dal 1945 e dell’intreccio fra ingiustizia sociale e ingiustizia ambientale.
A partire dagli strumenti dell’ecologia politica, ci siamo interrogati sul fenomeno pandemico entro la cornice più ampia costituita dalla relazione dialettica tra l’essere umano e il territorio in cui vive, in una considerazione sistemica del rapporto tra ambiente e salute. Il numero copre un arco temporale che dall’inizio del Novecento arriva – anche per gli effetti delle devastazioni ambientali – ai giorni nostri. Presentiamo quindi episodi di conflitto sociale che, in maniera più o meno intensa ed esplicita, tematizzano la questione ambientale tenendo conto della «grande accelerazione» dell’influenza dell’essere umano sulla biosfera – proliferazione dei processi di accumulazione delle risorse, incremento dell’utilizzo energetico, aumento demografico, erosione di ecosistemi e forme di vita, espansione dei complessi urbani – avvenuta soprattutto a partire dal 1945 – e dell’intreccio fra ingiustizia sociale e ingiustizia ambientale.
Finis Europae mira a sviluppare una narrazione alternativa della storia della “costruzione europea”, insistendo su un arco cronologico che consenta di individuare i trend di lungo periodo che hanno informato la realizzazione del progetto comunitario.
Finis Europae mira a sviluppare una narrazione alternativa della storia della “costruzione europea”, insistendo su un arco cronologico che consenta di individuare i trend di lungo periodo che hanno informato la realizzazione del progetto comunitario.
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