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Ambienti ostili

Il contesto ambientale è ostile quando assume l’aspetto di calamità, di catastrofe o di terreno di coltura di malattie, così come ostile è l’attitudine predatoria attraverso cui l’umano dispone strumentalmente di tutto ciò che lo circonda, all’interno di un modello estrattivista. Negli ultimi anni, la constatazione degli effetti di un’azione antropica deleteria per l’ecosistema, unitamente alla presa di coscienza della necessità di un’inversione di rotta, ha innescato nuove mobilitazioni ambientaliste su scala globale. Contemporaneamente, la pandemia di Covid-19 ha introdotto concretamente l’ipotesi che la devastazione ambientale fosse all’origine anche della diffusione di un buon numero di malattie contagiose potenzialmente mortali.

A partire dagli strumenti dell’ecologia politica, ci siamo interrogati sul fenomeno pandemico entro la cornice più ampia costituita dalla relazione dialettica tra l’essere umano e il territorio in cui vive, in una considerazione sistemica del rapporto tra ambiente e salute. Il numero copre un arco temporale che dall’inizio del Novecento arriva – anche per gli effetti delle devastazioni ambientali – ai giorni nostri. Presentiamo quindi episodi di conflitto sociale che, in maniera più o meno intensa ed esplicita, tematizzano la questione ambientale tenendo conto della «grande accelerazione» dell’influenza dell’essere umano sulla biosfera – proliferazione dei processi di accumulazione delle risorse, incremento dell’utilizzo energetico, aumento demografico, erosione di ecosistemi e forme di vita, espansione dei complessi urbani – avvenuta soprattutto a partire dal 1945 – e dell’intreccio fra ingiustizia sociale e ingiustizia ambientale.

Indice n. 58 (mag-ago 2022)

(A un anno dall’uscita del numero sarà possibile accedere gratuitamente agli articoli in .PDF)

EDITORIALE

  • Archivio dei movimenti sociali – 14 dicembre e Ilenia Rossini, Eppure soffia ancora. Territori, salute, movimenti

ZOOM

  • Xenia Chiaramonte, Un problema di “natura” politica
  • Filippo-Marco Espinoza, Anche la capra deve sparire. Imperialismo fascista nell’Egeo e politiche di gestione ambientale
  • Giulia Malavasi, Un petrolchimico dietro casa. Il Movimento cittadino donne di Manfredonia

LE IMMAGINI

  • Pietro Niccolò Baccellieri, Chiara Braucher, Un territorio s-colpito. L’estrattivo apuano tra lavoro, salute e ambiente

SCHEGGE

  • Eugenio Tradardi, L’energia padrona. Percorsi di autonomia contro l’atomo
  • Alice Dal Gobbo, Oltre il ricatto salute-spesa. Il caso dei movimenti del cibo
  • Cecilia Pasini, Conflitti aliEni. Raffineria e territorio a Sannazzaro de’ Burgondi

LUOGHI

  • Annalisa Cannito, «Valle Bormida pulita». Un archivio in costruzione

IN CANTIERE

  • Marie Thirion, Il mostro della Laguna. Lotte operaie contro la nocività a Porto Marghera
  • Claudia Ledderucci, «L’isola più vicina al paradiso». Ecologie popolari e coscienza ecologica a Ouvéa

LA RICERCA CHE NON C’È

  • Eleonora Belloni, …e mo pedala! La mobilità ciclistica negli anni settanta

VOCI

  • Ercan Ayboga, Tigri contro Tigri. Conflitti ambientali nella Mezzaluna fertile (a cura di Viola Paolinelli e Adriano Della Bruna)
  • Maristella Svampa ed Enrique Leff, Il pensamiento ecologista latinoamericano. Crisi ecologica, cure e resistenze (a cura di Maura Benegiamo e Salvo Torre)

COMICZ

  • CRY_ME011, Grandine

RI-VISTE

  • Salvatore Corasaniti, «Contro lo sporco mondo del padrone». La rivista «Rossovivo»

INTERVENTI

  • Dario Di Conzo, L’egemonia al tempo della crisi ecologica. Il caso della Cina
  • Salvatore Romeo, Dieci anni dopo. La questione Taranto fra emergenza ambientale e fallimenti industriali

RECENSIONI

  • Gianluca Pittavino / Dario Paccino, L’imbroglio ecologico

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