Oggi è il decimo anniversario della morte di Valerio Marchi (Polignano a Mare, 22 luglio 2006): skinhead, antifascista, romanista, studioso delle sottoculture giovanili e di strada, fondatore della «Libreria Internazionale» a San Lorenzo (Roma), sociologo, etc.
Un “cattivo ragazzo” che vogliamo ricordare attraverso i suoi scritti perché ha aperto le porte su una serie di scene e affrontato questioni molto “zapruderiane”:
SMV. Stile maschio violento: i demoni di fine millennio (Costa & Nolan, 1994; confluito poi ne La sindrome di Andy Capp)
La morte in piazza: venti anni di indagini, processi e informazione sulla strage di Brescia (Grafo, 1996; riedito da Red Star Press nel 2015 a cura di Silvia Boffelli e con introduzione di Saverio Ferrari)
Ultrà. Le sottoculture giovanili della curva (Koinè, 1996; riedito da Hellnation Libri nel 2015)
Nazi-rock. Pop music e destra radicale (Castelvecchi, 1997)
Teppa. Storie del conflitto giovanile dal Rinascimento ai giorni nostri (Castelvecchi, 1998; riedito da Red Star Press nel 2014 con introduzione di Wu Ming 5)
La sindrome di Andy Capp. Cultura di strada e conflitto giovanile (NDA Press, 2004)
Il derby del bambino morto. Violenza e ordine pubblico nel calcio (DeriveApprodi, 2005; riedito Alegre nel 2014 con premessa di Wu Ming 5 e aggiornamento di Claudio Dionesalvi)
Sono ultrà e sono contro (pubblicato in La palla non è rotonda. Calcio e potere: i confini della Fifa alla conquista delle curve, I quaderni speciali di «Limes. Rivista italiana di geopolitica», marzo 2015, pp. 67-76)
Ciao Valerio, oi!