Zapruder in digitale – da #adottaZapruder l’archivio completo della rivista sta finalmente arrivando…
A come archivio, zeta come zoom; a come anabattisti, zeta come zeloti. E ancora – con lo sguardo rivolto al presente, dove Clio e Marte non sono stati ancora messi “in soffitta” (con buona pace di Francis Fukuyama che, dopo il collasso del “socialismo reale”, s’interrogava sulla possibilità di un’epoca a-conflittuale che avrebbe condotto alla “fine della storia”) – a come Adua, zeta come Zimmerwald. Ma anche a come Alimonda (piazza) e zeta come zona (rossa).
(Dalla A alla Z. Altre storie e storie altre, «Zapruder», n. 1, maggio-agosto 2003, p. 2.)
Con queste parole nel 2003 aprivamo il primo numero di «Zapruder», Piazze e conflittualità (a cura di Eros Francescangeli e Paola Ghione), e con queste parole vogliamo oggi inaugurare la pubblicazione dell’intero archivio digitale dei numeri del quadrimestrale. Non che sia una cosa nuova per «Zapruder», perché tutti i numeri vengono resi disponibili online – in download gratuito – a un anno dalla loro uscita. Ma, come vi avevamo raccontato la scorsa estate salendo sul battello per l’isola Polvese, le prime cinque annate della rivista (dal n. 1/2003 al n. 17/2008) giacevano impolverate e sparse fra magazzini e ripostigli in giro per l’Italia.
E non ci riusciva di ritrovare i file PDF degli impaginati andati in stampa.
Come fare allora? Dal 2003 a oggi tante cose sono cambiate, ma non è cambiata l’idea che Storie in Movimento è un progetto collettivo, plurale, aperto. In quel primo numero avevamo voluto raccontare il nostro percorso appena iniziato spiegando che:
«Zapruder» e il progetto Storie in Movimento – nati dopo una fase di gestazione assembleare durata più di un anno – vorrebbero essere ambiti di confronto, controproposta e approfondimento culturali dai quali riflettere attorno a storie e storiografie altre.
E allora, ieri come oggi, ci siamo detti che la nostra doveva essere una risposta collettiva e aperta: tirare fuori dai magazzini quei numeri, donarli alla comunità di lettrici e lettori chiedendo indietro il favore di passarli sotto lo scanner a beneficio di tutti/e. Una campagna di “digitalizzazione collettiva”, che abbiamo chiamato #adottaZapruder perché la nostra idea era chiedere uno sforzo a chi, in questi 13 anni, ha avuto modo di conoscere Storie in Movimento e apprezzarla.
Ci sbagliavamo su tutto. Altro che comunità di lettrici e lettori che ci conosce e “adotta” un numero per non farlo andare al macero. Nel giro di quattro settimane, in piena estate, oltre una dozzina di persone hanno risposto all’appello. Quasi tutte facce nuove, neo-abbonati o al loro primo SIMposio, biblioteche e agitatori culturali, studiose e appassionati dall’Italia e altrove ci hanno fatto arrivare calore e nuovo entusiasmo.
Da oggi, ogni due settimane, pubblicheremo i PDF che ci sono arrivati e quelli che continuano ad arrivare. E pubblicheremo un avviso come questo per raccontarvi i temi del numero che potrete recuperare. Partiamo proprio con Piazze e conflittualità e ringraziamo Maria Teresa per averlo digitalizzato.
Leggi l’indice del numero e scarica gli articoli cliccando sui titoli.
1 commento
lodovico
6 Gennaio 2017 at 23:08Grandi!!!!!