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Anime in pena

Di recente, diverse studiose e diversi studiosi hanno affrontato la storia della penalità ponendo al centro delle proprie indagini un’accurata analisi dei regimi punitivi, ossia di quel vasto arcipelago di pratiche, consuetudini, norme e istituzioni che contribuiscono a definire e a reprimere i soggetti e le categorie considerate devianti e/o inferiorizzate. Questa prospettiva ha consentito di ricondurre l’analisi, spesso invece separata e disgiunta, di singole modalità punitive quali la carcerazione, la reclusione correzionale o la deportazione penale, all’interno di interpretazioni più ampie, capaci di mettere in luce gli elementi di continuità e di discontinuità tra una configurazione punitiva e l’altra.

Sulla scia di questi studi, questo numero – ideato a partire dal dibattito sviluppatosi a margine di un dialogo presentato nell’ambito del XVII SIMposio (2023) e intitolato La fine della pena? Ergastolo e sistemi punitivi in Italia – intende guardare alle trasformazioni che, nel tempo, hanno determinato il divenire di questi dispositivi. Rispetto al focus del dialogo, si è pensato di allargare lo sguardo e le prospettive di analisi per evitare di rimanere strettamente legati alla questione dell’ergastolo e del 41 bis. L’ambizione è infatti quella di superare gli stretti confini del carcere per analizzare i processi di ridefinizione di dispositivi penali e modalità punitive in svariati contesti, da quello propriamente penale a quello familiare, da quello lavorativo a quello educativo.

Più precisamente, il numero vuole analizzare in che modo e secondo quali traiettorie i soggetti sottoposti a determinati trattamenti disciplinari, la comunità civile e i movimenti sociali abbiano contribuito alla sopravvivenza, alla riforma, al superamento o all’abolizione dei differenti regimi e dispositivi di pena, coercizione o correzione. Alla varietà dei casi di studio si vuole poi accompagnare una prospettiva cronologica di medio-lungo periodo capace di muoversi dagli ultimi decenni del XVIII secolo fino ai giorni nostri, su una spazialità quanto più possibile diffusa.

Indice n. 67 (maggio-agosto 2025)

(A un anno dall’uscita del numero sarà possibile accedere gratuitamente agli articoli in .PDF)

EDITORIALE

  • Salvatore Corasaniti, Andrea Giuliani e Alessandro Stoppoloni, Vae victis!

ZOOM

  • Lorenzo Coccoli, La piccola reclusione. Assistenza, correzione e conflitto nella Roma di antico regime
  • Shaïn Morisse, Al fresco. Una storia norvegese dell’abolizionismo penale
  • Michele Colucci, Quando nacquero i centri. Immigrazione e detenzione amministrativa in Italia

LE IMMAGINI

  • Andrea Giuliani, Reo manifesto. Acquerelli e disegni del regio ergastolo di Milano

SCHEGGE

  • Chiara Lucrezio Monticelli, Sbatti il carcere in prima pagina. La riforma penitenziaria nei periodici italiani (1820-1840)
  • Laura Schettini, Il diritto alla violenza. Per una storia dell’autodifesa delle donne
  • Elena Barattini e Matilde Flamigni, Fermo deposito. Confino, punizione e resistenza nella Cuba coloniale

LUOGHI

  • Marco Nardone, Il villaggio dei giovani matti. L’ospedale neuropsichiatrico cantonale di Mendrisio

IN CANTIERE

  • Olimpia Capitano, A dormire sullo zerbino. Coercizione e lavoro domestico

LA RICERCA CHE NON C’È

  • Gianfranco Lanzolla, Fonti in ostaggio. Gli archivi delle amministrazioni penitenziarie

VOCI

  • Flavio Rossi Albertini, Processo di rottura. Il caso di Anan, Ali e Mansour (a cura di Salvatore Corasaniti)
  • Carmelo Musumeci, L’ergastolo è una morte bevuta a sorsi (a cura di Christian G. De Vito)

COMICZ

  • Roberta Martino, Oltre il regime

ALTRE NARRAZIONI

  • Natascia Cappa, Fumi di parole. Poesie dal carcere della dittatura uruguayana
  • Filo Sottile, Far finta di esserne fuori. Genesi di una cantata ultrasonica

INTERVENTI

  • Comitato per la giustizia in Rojava, Il diritto di nascere liberi/e. Alcune riflessioni sulla giustizia
  • Riccardo Rosa, Per non “morire di pena”
  • Maria Edgarda Marcucci, «Repressione è civiltà». A proposito di prevenzione e pena

RECENSIONI

  • Alessandro Stoppoloni, A che/chi serve il carcere? Il dibattito su detenzione e abolizionismo
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