Il capitale sottostante non è solo la materia e le fonti di energia ma un capitale umano, sociale e culturale che ha dato forma alla modernità, alle sue infrastrutture di potere, ai suoi miti di progresso e alle sue rappresentazioni, attraverso processi estrattivi che hanno interessato tanto le risorse quanto la forza lavoro impiegata. In questo numero, il sottosuolo minerario viene assunto come luogo d’osservazione per comprendere la modernità, a partire dai soggetti, dai paesaggi, dalle rappresentazioni e dagli immaginari, dalle trasformazioni e dalle lotte. Il contesto sociale “minerario” diventa uno dei punti di ingresso all’analisi della rivoluzione industriale, ma anche delle geografie di estrazione del ventunesimo secolo. Infatti, l’estrazione di risorse continua a giocare un ruolo centrale nella produzione di una contemporaneità – solo apparentemente – smaterializzata e digitalizzata.
Tuttavia, sebbene le culture e le società tecnologiche siano per loro natura culture della miniera, questa resta un ambiente “nascosto” e invisibilizzato, donando un senso ulteriore al suo essere “sottostante”. Nonostante ciò, è luogo di condensazione delle contraddizioni del capitalismo e, dunque, di conflittualità. In questo senso, la miniera è sia un luogo di produzione materie prime, ma anche – e soprattutto – di immaginari e di soggettività.
.
Indice n. 68 (settembre-dicembre 2025)
(A un anno dall’uscita del numero sarà possibile accedere gratuitamente agli articoli in .PDF)
EDITORIALE
- Mattia Frapporti e Gioacchino Orsenigo, La società mineraria
ZOOM
- Daniele Valisena, Una specie di alleanza. Il metabolismo del carbone in Belgio
- Giacomo Tagliani, Il rovescio della modernità. Immaginari minerari nel cinema italiano del secondo dopoguerra
- Jacopo Rasmi, Miniera cyborg. Storia critica dell’estrazione mineraria
LE IMMAGINI
- Pauline Massè, La (mini)era dell’orso
SCHEGGE
- Alessandro Albana, «Imparare da Daqing» (e poi dimenticarsene). La miniera come specchio delle contraddizioni nella Cina contemporanea
- Riccardo Rosa, Newcastle, consuma e crepa. Macerie di una città produttiva
- Franco Tomassoni, È stato il capitale. L’impero portoghese e il petrolio angolano
LUOGHI
- Maxime Boidy, «Bande de grévistes». L’archivio iconografico dello sciopero di Béthune del 1902
- Agostino Petrillo, Minatori col giardino. Sperimentazione urbanistica e paternalismo in Germania
IN CANTIERE
- Marta Gentilucci, C’è un abisso. La metamorfosi delle lotte contro l’estrazione mineraria
VOCI
- Lorenzo D’Angelo, Cristalli di tempo. Contesti e articolazioni dell’estrazione
ALTRE NARRAZIONI
- Leonardo Lippolis, Miniera, fabbrica, città. Manchester e l’immaginario di una catastrofe urbana
SONICA
- Brenda Fedi, Let’s start a war (said Maggie one day)





Post your comments