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A macchia d’olio. Il tour del numero 64
A macchia d’olio. Il tour del numero 64

Iniziano le presentazioni del numero 64 di «Zapruder», dedicato a storia e storie del petrolio... non perderle!

«Bisogna organizzarsi dove si è situati», ci dice John Carlos
«Bisogna organizzarsi dove si è situati», ci dice John Carlos

16 ottobre 1968 a Città del Messico Tommie Smith e John Carlos alzano il pugno al cielo sul podio dei 200 metri.
Ricordiamo l'evento accompagnati da Lidia Martin che ha letto per noi/voi l'autobiografia di Carlos

Rage against the machine. È uscito il numero 65 di «Zapruder»
Rage against the machine. È uscito il numero 65 di «Zapruder»

Il numero 65 «Zapruder» si concentra sul conflitto fra capitale e lavoro, visto attraverso la relazione che lavoratori e lavoratrici intrattengono con le tecniche utilizzate nel processo produttivo. Se all’interno di una società capitalistica, le macchine non possono che essere concepite e sfruttate in funzione del profitto, investirle di conflittualità per organizzarne un controllo dal basso potrebbe riorientare la tecnica verso un fine diametralmente opposto.

Aldo dice 8×5. L’innovazione non porta nuovi diritti
Aldo dice 8×5. L’innovazione non porta nuovi diritti

Per accompagnare l'uscita del numero 65 di «Zapruder» pubblichiamo un articolo di Luca Toscano, co-coordinatore Sudd Cobas, che ci aiuta a inquadrare le interconnessioni tra acquisizioni di nuovi macchinari produttivi, scioperi e ideologia del padrone a partire dalla lotta che si è sviluppata nel distretto tessile di Prato

Sembrava fosse cosa viva: Zapruder 65 in tour
Sembrava fosse cosa viva: Zapruder 65 in tour

Iniziano le presentazioni del numero 65 di «Zapruder» che riapre il confronto sui conflitti e le resistenze al cambiamento tecnologico… non perderle!

Zap 62 cracked! Prendi ciò che ti serve…
Zap 62 cracked! Prendi ciò che ti serve…

Leggi online o scarica “Aftershock”, il n. 62 di «Zapruder», disponibile in download gratuito sul nostro sito a un anno dalla pubblicazione.

Fare un baccano d’inferno
Fare un baccano d’inferno

In Francia si è appena concluso il primo grado del processo contro Dominique Pelicot e altri 50 uomini. Pubblichiamo una intervista ad Aïcha Limbada come primo contributo al necessario e sacrosanto “baccano d’inferno”

«Ogni processo per stupro è un processo politico». Fare un baccano d’inferno dagli anni settanta
«Ogni processo per stupro è un processo politico». Fare un baccano d’inferno dagli anni settanta

Dopo aver sentito Aïcha Limbada sulle forme storiche della dominazione sessuale che persistono nelle relazioni di genere attuali, abbiamo chiesto a Nadia Maria Filippini di rispondere ad alcune domande suscitate dal processo di Mazan a partire dai suoi studi intorno alla storia dei processi per stupro. Le analogie tra il processo di Mazan e il processo di Verona del 1976 forniscono una prospettiva utile per ragionare sulla pratica femminista della politicizzazione del processo per stupro.

Fare un baccano d’inferno perché anche la paura cambi campo
Fare un baccano d’inferno perché anche la paura cambi campo

Il nostro contributo a quel necessario, sacrosanto «baccano d’inferno» intorno al processo di Mazan prosegue con una intervista a Simona Feci e Laura Schettini su violenza, mobilitazione collettiva, autodifesa e consenso (a cura di Sofia Bacchini, Francesca Capece, Maddalena Cataldi e Bianca Gambarana).

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da SIM

Dicono di SIM/Zap

Zapruder

Rage against the machine? Automazione, lavoro, resistenze
Pubblicato in: Zapruder

Il numero 65 «Zapruder» si concentra sul conflitto fra capitale e lavoro, visto attraverso la relazione che lavoratori e lavoratrici intrattengono con le tecniche utilizzate nel processo produttivo. Se all’interno di una società capitalistica, le macchine non possono che essere concepite e sfruttate in funzione del profitto, investirle di conflittualità per organizzarne un controllo dal basso potrebbe riorientare la tecnica verso un fine diametralmente opposto.

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