Mentre date fondo agli avanzi di cene e spuntini, riprendiamo il discorso dell’archivio digitale di #adottaZapruder con un numero sulla fame: apriamo il 2018 con la nona uscita della rivista…
Questo numero di «Zapruder» partiva dalla constatazione che ricondurre il “morire di fame” a cause prettamente naturali (disastri, carestie) o sovrannaturali (il volere divino), è un occultamento delle radici politiche di questo fenomeno, radicato in un sistema di ineguale distribuzione delle risorse e delle ricchezze. Si cercava però anche di fare un passo in più, andando a ricostruire il rapporto fra potere politico, capacità normativa, deprivazione materiale e rivolta. Aprire a queste riflessioni porta a mettere in discussione non soltanto il presunto carattere naturale della scarsità, ma anche la sua funzione di controllo, il modo in cui si rende utile all’assoggettamento.
L’ampio volo di questo numero, che parla di Roma imperiale, di comunità indios fra Sette e Ottocento, di minatori lorenesi di inizio Novecento e di quadri ottocenteschi, permette di riflettere anche su altro: la costruzione dell’identità nazionale, la strutturazione dei diritti di proprietà, il rapporto fra stato e mercato, le forme di organizzazione dal basso. Tutti temi che, fra un dibattito sull’antropocene e uno sulle misure di austerity, vale la pena riprendere in mano.
Con la campagna #adottaZapruder, l’intero numero è disponibile online in download gratuito.
Ringraziamo Claudia per averlo digitalizzato.
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