Ottobre rosso. Letture italiane della rivoluzione bolscevica
Per i cento anni della rivoluzione bolscevica, abbiamo dedicato un numero di «Zapruder» a quell’evento/processo epocale che ha segnato la storia del Novecento. Lo abbiamo fatto analizzando come l’Ottobre rosso fu osservato nell’Italia del secolo scorso, concentrandoci sulla percezione coeva o immediatamente successiva. Perché, fin da subito, si pose il problema della decodificazione di quella “strana rivoluzione”: avvenuta sotto la guida di un partito d’impronta “giacobina” (cioè composto da un élite intellettuale) e in un contesto economico-sociale all’epoca giudicato “arretrato”. In una situazione che sembrava ribaltare alcuni assunti del marxismo ortodosso, che l’emancipazione dei lavoratori potesse avvenire solo per opera dei lavoratori stessi e che la rivoluzione socialista potesse darsi solo laddove lo sviluppo delle forze produttive aveva raggiunto lo stadio del capitalismo maturo.
Senza dimenticare il fatto che, a livello di rappresentazioni oleografiche e mitizzanti, lo stato sovietico si è praticamente sovrapposto al bolscevismo, diventandone la “naturale” prosecuzione, finendo per sostituire la spinta rivoluzionaria e libertaria sottesa all’idea di uguaglianza con la difesa dello stato “sovietico” e delle sue logiche autoritarie. Trasformando così l’Ottobre rosso – dialetticamente e contro la volontà dei suoi artefici – nel suo contrario: una sconfitta epocale dell’idea socialista. Una sconfitta sulla quale è ancora necessario riflettere per trarne una lezione. Non fosse altro – parafrasando il finale di Uomini e no di Elio Vittorini – per «imparare meglio».
Indice n. 44 (set-dic 2017)
(A un anno dall’uscita del numero sarà possibile accedere gratuitamente agli articoli in .PDF)
EDITORIALE
- Eros Francescangeli e Giulia Pacifici, Una rivoluzione capitale. L’evento che sconvolse il mondo e l’Italia del Novecento
ZOOM
- Roberto Carocci, Le affinità divergenti. L’anarchismo italiano, la rivoluzione russa e il bolscevismo (1917‐1921)
- Fabrizio Loreto, Profondo rosso. La rivoluzione russa e il movimento operaio socialista in Italia (1917‐1921)
- Enrico Serventi Longhi, «Lupus dei qui tollit peccata mundi». Il mito di Lenin tra nazionalisti, repubblicani, sindacalisti e dannunziani
LE IMMAGINI
- Matteo Stefanori, Good bye Trockij. Come si cancella l’oppositore politico
SCHEGGE
- Salvatore Corasaniti, I volscevichi. Leninismo e rivoluzione d’ottobre nell’Autonomia operaia romana
- Paolo Perri, Lenin in Irlanda. Socialismo, nazionalismo e sindacalismo nel soviet di Limerick
- Daniele Sanna, Reduci contro. Un anno sull’Altipiano: il libro che non è piaciuto agli altri ufficiali della Brigata Sassari
LUOGHI
ALTRE NARRAZIONI
- Robert A. Rosenstone, Ciak! Tutto il potere ai soviet. Intervista a partire dal film Reds (a cura di Claudio Fogu)
VOCI
- Mario Tronti, Rosso antico. Riflessioni sulla rivoluzione russa (a cura di Franco Milanesi)
- Enzo Traverso, Una tradizione nascosta. Il 1917 da un secolo all’altro (a cura di Andrea Brazzoduro)
LA STORIA AL LAVORO
- William Gambetta, Falce e pennello. Il 1917 nei manifesti di Pci e sinistra rivoluzionaria
STORIE DI CLASSE
- Eros Francescangeli, Tesine d’aprile. Il laboratorio sulla rivoluzione russa della III A di via delle Vigne di Roma
INTERVENTI
- Giovanni Savino, Che dire? Appunti sulla storiografia italiana del 1917
- Arianna Lodeserto, Malgrado tutte le immagini. A proposito della mostra Soulèvements